«Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, sviati dall'ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza. Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie.» 1Timoteo 4:1-3
Nel III secolo dopo Cristo vide apparire una moltitudine di false dottrine che minarono la divinità del Signore. Possiamo quindi citare:
1- Il docetismo
Il docetismo è una dottrina che nega più o meno la realtà dell'incarnazione del vero Dio. Si riconosce in Yehoshoua Mashiah [Gesù il MESSIA] il vero Figlio di Dio e si afferma la sua divinità ma si rifiuta di riconoscere la sua vita intrauterina e la sua nascita. Secondo i sostenitori di questa dottrina, Gesù Cristo non aveva davvero un corpo di carne e soffrì e morì solo in apparenza, il che ovviamente contraddice le Scritture. «Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo. Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito, il quale riconosce pubblicamente che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; e ogni spirito che non riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma è lo spirito dell'anticristo. Voi avete sentito che deve venire; e ora è già nel mondo.» 1Giovanni 4:1-3
2- L’arianesimo
Nel IV secolo, un sacerdote di nome Aruis insegnò che Gesù Cristo non esisteva per sempre, ma che era semplicemente una creatura sopra gli altri. Questa dottrina che nega la divinità di Gesù Cristo è contraddetta dalle Scritture, che affermano chiaramente che Yehoshoua Mashiah [Gesù il MESSIA] è Dio (Ebrei 7). I Testimoni di Geova, per citare solo quel movimento, perpetuano questa eresia.
3- Gli pneumatomachi
Secondo gli pneumatomachi, seguaci di un movimento nato in Oriente nel 4 ° secolo, lo Spirito Santo non è Dio ma una creatura. Le Scritture, tuttavia, affermano che lo Spirito Santo è Dio e Signore (Giovanni 4:24; 2 Co. 3:17)
4- Il nestorianesimo
Nel V secolo Nestoruis, patriarca di Costantinopoli, dichiarò che Gesù Cristo era composto da due persone collegate tra loro: la persona divina e la persona umana nata da Maria. Tuttavia, come lo vedremo più avanti, non possiamo considerare Dio come una persona. È quindi più corretto parlare di due nature: una umana e l'altra divina.
5- Il monofisismo
Il monofisismo significa "natura unica". Eutychès, monaco di Costantinopoli, insegnò nel V secolo che la natura divina di Yehoshoua Mashiah [Gesù il MESSIA] ha assorbito la sua umanità durante la loro unione. Questa dottrina è contraria alle Scritture che affermano chiaramente che Gesù Cristo era anche un uomo come un altro: «Ora, mentre essi parlavano di queste cose, Gesù stesso comparve in mezzo a loro, e disse: Pace a voi! Ma essi, sconvolti e atterriti, pensavano di vedere uno spirito. Ed egli disse loro: Perché siete turbati? E perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono proprio io! Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho io». Luca 24:36-39 Vedi anche Filippesi 2 :7-8 e eb. 2 :17.
Il dogma trinitario, apparso nel II secolo d.C. ha quindi ampiamente preparato la strada alla proliferazione di queste eresie.
a) Le origini del dogma trinitario
Il termine trinità, che in sé riassume il dogma centrale del cristianesimo paganizzato, è completamente assente dai testi del Testamento di Gesù (nuova alleanza). Secondo questa dottrina, Dio si manifesterebbe in tre persone distinte: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Or la parola greca trias, che significa "tre", non fu associata a Dio per la prima volta che verso 180 negli scritti di Teofilo di Antiochia, che era il settimo vescovo della chiesa di Antiochia. Successivamente, Tertulliano (v. 155 - v. 222) ha introdotto il termine trinitas nel lessico teologico latino.
Atanasio (circa 295-373), che era un ecclesiastico che sostenne Costantino (272-337) durante il Concilio di Nicea nel 325, diede una definizione più elaborata al concetto della Trinità attraverso un simbolo che porta il suo nome : "Veneriamo un solo Dio nella Trinità ... altro è in effetti la Persona del Padre, altro quello del Figlio, altro quello dello Spirito Santo [...] Dio è il Padre; Dio il Figlio; Dio, lo Spirito Santo: e non ci sono tre dei, ma un solo dio."
L'imperatore Teodosio (347-395) in seguito impose il Credo del Concilio di Nicea nel suo regno e nel 381 riunì il Concilio di Costantinopoli per chiarire la formula. Questo consiglio pose lo Spirito Santo sullo stesso piano di Dio e di Cristo. La Trinità, cosi come insegnata dal cristianesimo, apparve ufficialmente.
Nonostante ciò, c'erano molte persone che si opposero a questo concetto non scritturale, il che le ha portate a essere perseguitate crudelmente. L'idea trinitaria raggiunse il suo apogeo nel Medioevo, in Occidente, quando la scolastica iniziò a spiegarlo con la filosofia e la psicologia.
Le prime rappresentazioni della Trinità apparvero nel V secolo (mosaico della chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma). Va anche notato che le tre persone della trinità avevano volti simili fino al 14 ° secolo. Generalmente, il personaggio centrale, Dio Padre, dominava dalla sua dimensione. In Occidente, le tre persone della Trinità erano poste una accanto all'altra o sovrapposte. Erano identici e avevano gli stessi attributi: il globo sormontato da una croce, la corona e lo scettro. A volte Dio Padre indossa la tiara dei papi, il Figlio ha le piaghe del suo supplizio, mentre lo Spirito Santo è alato. Dal 15 ° secolo, il Padre è rappresentato sotto la forma di un vecchio con la barba bianca, il Figlio appare come un giovane e lo Spirito Santo come un adolescente o una colomba.
È interessante notare che la nozione di trinità si trova nelle religioni precedenti al cristianesimo. Nella religione indiana, ad esempio, c'è la triade Brahma, Siva e Visnu;
nella religione egiziana, è la triade Osiride, Iside e Horus.
È per una buona ragione che lo storico britannico Edward Gibbon (1737-1794) disse: "Se è vero che il cristianesimo ha trionfato del paganesimo, resta il fatto che il paganesimo è riuscito a corrompere il cristianesimo. La Chiesa di Roma ha sostituito il deismo puro dei primi cristiani [...] con l'incomprensibile dogma della Trinità. Allo stesso modo, molte dottrine pagane inventate dagli egiziani e idealizzate da Platone furono adottate perché considerate come degno di fede."
La dottrina della trinità è quindi di origine satanica e mira a nascondere la verità sul Dio vivente che è Yehoshoua Mashiah [Gesù il MESSIA]. Inoltre, tutti coloro che la denunciano sono considerati parte di una setta. Altri sono perseguitati, respinti o addirittura messi a morte, come Michel Servet, un medico spagnolo nato nel 1509. Nel 1531, all'età di 20 anni, pubblicò un piccolo libro intitolato De trinitatis erroribus (gli errori della Trinità). Secondo lui, "L'essenza divina è indivisibile ... non può esserci nella divinità diversità di persone". Ha quindi iniziato una corrispondenza segreta con il riformatore Jean Calvin, sperando di conquistarlo per la sua causa. Nel 1553 pubblicò Christianismi restitutio (Restituzione cristiana), in risposta al libro fondamentale di Calvino (L'istituzione cristiana), che gli valse l'accusa da parte dei suoi detrattori di negare la divinità di Cristo. Si mette quindi in disaccordo con cattolici e protestanti, incluso lo stesso Calvino. Denunciato all'Inquisizione cattolica, Servet fu arrestato e poi condannato al rogo il 26 ottobre 1553 dal Gran Consiglio della Repubblica di Ginevra, dopo un processo durato due mesi. Fu bruciato il giorno seguente a Champel, alle porte della città.
b) Tre persone in Dio?
Pietro, Giacomo, Giovanni, Paolo e gli altri apostoli hanno insegnato la dottrina che ci sono tre persone in Dio? C'è qualche traccia nelle Scritture? Assolutamente no. Fu solo nel IV secolo che alcuni padri della chiesa insegnarono che c'erano tre persone o sussistenze distinte in Dio, formando così nell'unità della loro essenza un solo Dio. Si può dedurne quindi che queste tre diverse entità si sono messe d’accordo per occupare il posto di Dio e ricevere l'adorazione degli uomini. Ma come si può formare un solo Dio con tre persone diverse? In realtà, la dottrina della trinità ci insegna che ci sono tre dei, ma il simbolo di Atanasio proibisce di dirlo forte e chiaro: "[...] così come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ogni persona in particolare è Dio e Signore, così la religione cattolica ci proibisce di dire che ci sono tre dei o tre signori [...]".
Peggio ancora, gli oppositori della Trinità e della fede cattolica furono minacciati dalla perdita della loro salvezza: "Chi vuole essere salvato deve soprattutto conservare la fede cattolica: se non la mantiene integra e pura, perirà senza dubbio per l'eternità". Or ecco le basi del cattolicesimo: “Veneriamo un Dio nella Trinità e la Trinità nell'Unità, senza confondere le Persone né dividere la sostanza: altro è in effetti la Persona del Padre, altro quello del Figlio, altro quello dello Spirito Santo; ma uno è la divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, uguale la gloria, coeterna la maestà [...].
Non sorprende che una dottrina considerata essenziale per la salvezza delle anime non sia mai stata insegnata dagli apostoli e dai primi discepoli della Chiesa primitiva? Non ne troviamo effettivamente nessuna traccia in tutte le Scritture; nulla menziona specificamente che è necessario credere in un Dio composto da tre persone distinte per essere salvato.
La domanda alla quale ogni cristiano deve rispondere è: a chi dobbiamo credere? Le confessioni di fede o i simboli ecumenici, come quelli di Nicea-Costantinopoli e di Atanasio, o le Scritture? Molti avrebbero risposto "le scritture" continuando a credere in questa dottrina anti-biblica con la seguente scusa: "La parola Trinità non è forse presente nella Bibbia, ma le tre persone vi sono chiaramente nominate, vi agiscono e vi si manifestano, sia nella loro distinzione che nella loro unità. Come vediamo, la Bibbia parla costantemente di tre persone divine distinte, unite per costituire un solo Dio. Ci sono tre persone in Dio: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Queste tre persone costituiscono un solo Dio, lo stesso in sostanza. Sono uguali in potenza e gloria. Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio. Ma il Padre non è il Figlio, il Padre non è lo Spirito Santo e il Figlio non è lo Spirito Santo."
Quindi, senza veramente accorgersene, stanno solo ripetendo le parole del Simbolo di Atanasio, che è il perno della fede della Chiesa cattolica romana.
c) Gli argomenti "scritturali" dei Trinitari
I Trinitari usano l'episodio dell'incontro tra Yahweh e Abraham alla quercia di Mamré per stabilire la loro dottrina.
«Il SIGNORE apparve ad Abraamo alle querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della sua tenda nell'ora più calda del giorno. Abraamo alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano davanti a lui […]» Genesi 18:1-15
Sant'Agostino d’Ippona (354-430) commentò questo passaggio in questi termini: "E Abramo vide tre persone e ne adorò solo una". Per sant'Agostino e i suoi sostenitori, Abramo avrebbe visto le tre persone della trinità. Che sciocchezza! Una semplice lettura di questo passaggio e del suo contesto è sufficiente per capire che gli altri due esseri sono angeli che poi sono andati a Sodoma per distruggerla (Ge. 19).
I sostenitori della Trinità prendono anche il battesimo di Gesù come esempio per giustificare la loro dottrina.
«In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. A un tratto, come egli usciva dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. Una voce venne dai cieli: Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto». Marco 1:9-11
«Ora, mentre tutto il popolo si faceva battezzare, anche Gesù fu battezzato; e, mentre pregava, si aprì il cielo, e lo Spirito Santo scese su di lui in forma corporea, come una colomba; e venne una voce dal cielo: Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto». Luca 3:21-22
Quindi, fu durante il battesimo di Yehoshoua [Gesù] nel Giordano che si manifestò la Trinità:
- Gesù prendendo il suo battesimo
- Il Padre che parla dal cielo
- Lo Spirito Santo che scende sotto forma di colomba.
È interessante notare, tuttavia, che nessuno ha sentito questa voce o visto questa colomba tranne Giovanni battista. Ciò significa che la voce del Padre si è fatta ascoltatare dal cielo espressamente a Giovanni per convalidare il suo ministero che mirava a preparare la via del Signore e presentarlo ufficialmente come il Figlio e l'Agnello di Dio (Gv. 1:29).
«Io vi dico: fra i nati di donna nessuno è più grande di Giovanni; però, il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui». Luca 7:28
«Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato a Israele, io sono venuto a battezzare in acqua. Giovanni rese testimonianza, dicendo: Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare in acqua, mi ha detto: "Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito Santo". E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio». Giovanni 1:31-34
Inoltre, in Giovanni 3:13, Gesù stesso disse che era sia sulla terra che in cielo. Essendo Dio Onnipotente, nulla gli impediva di esprimersi dal cielo, di essere allo stesso tempo sulla Terra sotto la forma di un uomo che prende il suo battesimo e di manifestarsi sotto la forma di una colomba. È anche questo essere onnipresente.
I Trinitari usano anche i passaggi in cui Gesù prega il Padre e ne deducono che queste comunicazioni testimoniano che ci sono molte "persone" in Dio. Tuttavia, trascurano le seguenti verità:
- Una delle funzioni del Figlio era quella di mostrare il modello del figlio che Dio voleva. Quindi, quando Gesù pregava il Padre, mostrava ai suoi discepoli come sviluppare una intimità con Dio (Mt 6: 9-15; Eb. 2:10; Ro. 8:29).
- Gesù dichiarò che il Figlio dell'uomo era sia in cielo che in terra: «Or nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo, cioè il Figlio dell'uomo che è nel cielo». Giovanni 3:13 Ciò dimostra che Dio non fa solo ciò che vuole (Sal.115: 3; Sal.135: 6), ma è anche abbastanza potente da trovarsi in molti luoghi allo stesso tempo.
- Dio può parlare a sé stesso, come dimostra il passaggio di Zaccaria 3: 2 o ancora Esodo 34: 5-7, dove Dio parla di sé stesso alla terza persona, come se parlasse a qualcun’altro.
Il passaggio seguente è anche uno dei preferiti dai sostenitori della dottrina della Trinità.
«Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza nel cielo: il Padre, la Parola e lo Spirito Santo; e questi tre sono uno. Tre ancora sono quelli che rendono testimonianza sulla terra: lo Spirito, l'acqua e il sangue; e questi tre sono d'accordo come uno». 1Giovanni 5:7-8
Or se seguiamo la logica trinitaria, dovremmo dedurre che in realtà Dio sarebbe uno in sei persone: il Padre, la Parola e lo Spirito Santo che sarebbero in cielo; e le altre tre persone: lo Spirito, l'acqua e il sangue che sarebbero sulla terra. Significherebbe anche che lo Spirito Santo è diviso in due, con una parte in cielo e l'altra in terra, il che è completamente assurdo. Or Gesù è anche designato come il leone della tribù di Giuda, l'agnello di Dio, l'acqua della vita, il fuoco consumante, la pietra angolare ... Ancora una volta, se seguiamo il ragionamento Trinitaria, la divinità sarebbe formata da una moltitudine di persone.
È anche interessante notare che i Trinitari credono che le Scritture non insegnino da nessuna parte che Dio è la Parola. Eppure, Giovanni 1: 1 dice il contrario. La maggior parte delle versioni moderne della Bibbia hanno tradotto questo versetto come segue: «Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio». Or, la scelta dell'avverbio "presso" non è corretta perché il termine greco usato qui è pros, che significa "a vantaggio di", "a", "vicino", "da", "verso", e infine "con", "in considerazione di". Conviene quindi tradurre in modo seguente: «All'inizio era la Parola, e la Parola era rivolta verso Dio, e Dio era la Parola».
Inoltre, si nota che l'ultima parte di questo verso è invertita in quasi tutte le versioni. Infatti, nel testo greco si dice:
«ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸνθεόν καὶ θεὸς ἦν ὁ λ όγος».
Il verso termina quindi con "E Dio era la parola" e non "la parola era Dio". La nuance è sottile ma ha tutta la sua importanza.
I Trinitari fanno anche affidamento su 1 Giovanni 1: 2 che è stato tradotto nella maggior parte delle versioni moderne come segue: «e la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che è stata manifestata a noi».
Ancora una volta, l'uso dell'avverbio "presso" suggerisce che ci sarebbe il Padre da un lato e il Figlio dall'altro. Anche in questo caso, viene utilizzato il termine greco pros. Possiamo tradurre questo passaggio come segue: «e la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era rivolta verso il Padre e che è stata manifestata a noi».
Una traduzione corretta, pertanto, spazza via la teoria di due persone distinte, così come la dichiarazione di Gesù in Giovanni 17: 3: «Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato». Quindi, secondo le parole del Signore, il Padre è il vero Dio e la vita eterna. Or in Giovanni 11:25; 14: 6 e 1 Giovanni 5:20, le Scritture dichiarano che Yehoshoua Mashiah [Gesù il MESSIA] è la vita eterna. Non possono esserci due vite eterne. La vita eterna che era presso (rivolta verso Dio) di Dio è Dio stesso e non un'altra persona.
Il concetto di E’HAD secondo i Trinitari
E’had è una parola ebraica che significa "Uno". Secondo i fautori della dottrina della trinità, E’had designa un'unità composta all'immagine dell'unione carnale tra l’uomo e la donna (Ge 2:24). Dimenticano, tuttavia, che quando E’had viene applicato a Dio, si riferisce sempre alla sua unicità. In effetti, questa parola è usata per la prima volta in Genesi 1: 5: «E DIO chiamò la luce "giorno" e chiamò le tenebre "notte". Così fu sera, poi fu mattina: il primo giorno». Come potete vedere, si tratta del "primo giorno" (giorno uno) della creazione. Il testo biblico usa e’had per "uno", possiamo dedurne che questo primo giorno era composto da diversi giorni?
E’had ha il suo equivalente greco in Marco 12:29 «E Gesù gli rispose: Il primo comandamento di tutti è: "Ascolta, Israele: Il Signore Dio nostro è l'unico Signore"». Il Signore Yehoshoua Mashiah [Gesù il MESSIA] rispose correttamente agli scribi che gli chiesero quale fosse il più grande comandamento menzionando Deuteronomio 6: 4, in cui si tratta di Sch'mah Israel, la preghiera più conosciuta tra gli ebrei, e che afferma il fondamento della loro fede: Dio è uno. Sch’mah significa intendere, ascoltare e obbedire. Ma non si può obbedire ai comandamenti di Dio senza aver prima inteso e ascoltato. Or tutte le Scritture, dalla Genesi all'Apocalisse, ci fanno sentire un singolo messaggio: Dio è uno, non tre persone in una. Il Signore rivelò la Sch'mah ai figli di Israele mentre vivevano circondati da popoli che adoravano le triadi. Molto più di questo, sono nati e vissuti in Egitto per 430 anni, un paese politeista, in cui si adorava in particolare una triade composta da Iside, Osiride e Horus.
Inoltre, dovevano conquistare Canaan, paese in cui gli abitanti adoravano egualmente una triade: Baal, Aglibôl e Malkbêl.
Inoltre, Dio aveva formalmente proibito al suo popolo di erigere altari ad altre divinità accanto al suo altare (De. 16:21). Yahweh si è rivelato al suo popolo come essendo uno, quindi sostanzialmente diverso dagli idoli di altre nazioni.
«Poiché così dice l'Eterno che ha creato i cieli, egli, il DIO che ha formato la terra e l'ha fatta; egli l'ha stabilita, non l'ha creata informe ma l'ha formata perché fosse abitata: Io sono l'Eterno e non c'è alcun altro. […] Annunziatelo e presentate le vostre ragioni, sì, si consiglino pure insieme. Chi ha annunciato questo fin dai tempi antichi e l'ha predetto da lungo tempo? Non sono forse io, l'Eterno? Non v'è altro DIO fuori di me, un Dio giusto, un Salvatore; non c'è nessuno fuori di me». Isaia 45:18, 21
Heis è l'equivalente greco di e’had. Si trova più volte nei Vangeli e nel Testamento di Gesù (la nuova alleanza). Gli apostoli usarono heis per designare il Dio di Abramo, non come un essere composto da tre persone, ma come l'unico vero Dio (Ro. 3:30; 1 Co. 8: 4,6; 1 Ti. 2: 5; Gia. 2:19). Inoltre, l'apostolo Paolo scrisse ai Corinzi che adoravano diverse divinità in questi termini: «E infatti, anche se vi sono i cosiddetti dèi sia in cielo che in terra (come vi sono molti dèi e molti signori), per noi c'è un solo Dio, il Padre dal quale sono tutte le cose e noi in lui; e un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale sono tutte le cose, e noi esistiamo per mezzo di lui». 1Corinzi 8:5-6
Notate che Paolo insiste sul fatto che il Dio di Abramo è uno e non ha nulla a che fare con le triadi venerate da altre nazioni.
I sostenitori della Trinità affermano che gli ebrei, che adoravano Elohim (nome plurale per divinità), non ricevettero la rivelazione della trinità. Or Elohim è solo un termine generico per indicare la divinità. Inoltre, Elohim non è usato esclusivamente per designare Yahweh con il pretesto che questo plurale confermerebbe la trinità. Questo termine è usato anche per le divinità pagane, che facciano parte o meno di una triade.
Prendiamo solo tre esempi.
«E avvenne che, mentre egli stava adorando nel tempio del suo dio Nisrok, i suoi figli Adrammalek e Sharetser lo uccisero a colpi di spada; poi si rifugiarono nel paese di Ararat. Al suo posto regnò suo figlio Esarhaddon». Isaia 37:38
Nisroc, il cui nome significa "la grande aquila", era un idolo di Ninive simboleggiato da un'aquila con una figura umana, non faceva parte di una triade. Tuttavia, si usava il plurale Elohim per designarlo.
«Quando gli abitanti di Ashdod videro che le cose andavano a quel modo, dissero: L'arca del DIO d'Israele non deve rimanere presso di noi, perché la sua mano è stata dura verso di noi e verso Dagon, nostro dio». 1Samuele 5:7
Dagon, il cui nome significa "pesce", era una divinità filisteo della fertilità. Era raffigurata con il viso e le mani di un uomo e il corpo di un pesce. Anche Dagon non faceva parte di una triade e tuttavia si usava il plurale Elohim per designarlo.
«perché essi mi hanno abbandonato e si sono prostrati davanti a Ashtoreth, la dea dei Sidoni, davanti a Kemosh, il dio di Moab e davanti a Milkom, il dio dei figli di Ammon, e non hanno camminato nelle mie vie per fare ciò che è giusto ai miei occhi e per osservare i miei statuti e i miei decreti, come fece suo padre Davide». 1Re 11:33
Anche Astarté "stella", Kemosch “soggiogatore, che schiavizza”, e Milcom "grande re, il loro re" non erano triadi.
In questi tre passaggi, i nomi generici "dio" e "dea" derivano dal termine ebraico elohiym che indica i giudici, le divinità e gli angeli. A meno che i Trinitari credano che il Dio di Abramo sia equivalente a quello di altre nazioni, questo argomento su Elohim non regge.
«A chi vorreste assomigliare Dio e quale immagine gli mettereste a confronto?». Isaia 40:18
d) Il concetto di "persona" si applica a Dio nella Bibbia?
Il termine chiave nella dottrina della Trinità è la parola "persona". Quindi vediamo cosa significa veramente questa parola. È interessante notare che ha come sinonimo gli aggettivi "mortale", "particolare" e "chiunque". Questo termine è l'opposto della parola "spirito" che si riferisce a esseri divini o incorporei. Pertanto, la parola "persona" si applica esclusivamente agli esseri umani o fisici. Una persona è un individuo della specie umana, senza distinzioni di sesso, definito dalla consapevolezza che ha di esistere come essere biologico, morale e sociale. Alla luce di questa definizione, è ovvio che la parola "persona" non può in nessun caso essere attribuita a Dio. In effetti, il Signore Yehoshoua Mashiah [Gesù il MESSIA] che è l'Autorità Suprema dichiarò lui stesso che "Dio è Spirito" (Gv 4:24) e chiarì che "uno spirito non ha né carne né ossa" (Lu. 24:39).
La parola "persona" non appare in nessuno dei passaggi chiavi usati dai Trinitari per dimostrare che ci sarebbero tre persone in Dio. In Matteo 28:19 il Signore Gesù disse agli apostoli: «Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». Gesù non ha detto: «Nel nome della persona del Padre, della persona del Figlio e della persona dello Spirito Santo».
La Bibbia indica chiaramente che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono Uno. Dio è un Essere incorporeo perché è Spirito (Gv 4:24). Quindi quando si manifesta sotto la funzione del Padre o dello Spirito Santo, abbiamo a che fare con l'Essere incorporeo. Solo il Figlio è un Essere corporeo perché è Dio manifestato nella carne come un Essere unico. E poiché Dio è Spirito, è evidente che si tratta di uno solo Spirito e non tre (Ef. 4: 4). Questo ci dice, al di là di ogni dubbio, che il Signore Gesù è l'unico in cui abita corporeamente TUTTA LA PIENITÀ DELLA DIVINITÀ (Col. 2: 9). Yehoshoua Mashiah [Gesù il MESSIA] è il nome di Dio. È lui stesso il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Un solo Dio con tre funzioni o rappresentazioni.
e) Il Dio Trino è il Dio delle Scritture?
Il Tanakh ci parla di un Dio unico, che è Uno, anche se alcuni dei suoi nomi ebraici come Adonai o Elohim sono al plurale. Si tratta di ciò che gli ebrei chiamano i "plurali d'eccellenza". Pertanto, i verbi di cui "Adonaï" o "Elohim" è il soggetto sono sempre al maschile singolare. In Marco 12:29, Gesù si riferisce al Sch'mah dell'antica che è il fondamento della fede ebraica, cioè: “Ascolta Israele! Yahweh, nostro Dio, Yahweh è Uno” (Deuteronomio 6: 4). Allo stesso modo, Paolo e Giacomo hanno ricordato nelle loro epistole che Dio è UNO.
«Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo» 1Timoteo 2:5
«Tu credi che c'è un solo Dio. Fai bene; anche i demoni credono e tremano.» Giacomo 2:19
È assurdo considerare il Padre e il Figlio da un punto di vista umano. Perché se padri e figli biologici si distinguono l'uno dall'altro per ovvie ragioni, non è così per Dio. Ancora una volta, bisogna analizzare le cose da un punto di vista spirituale perché qui chi genera è lo stesso del generato. Inoltre, anche il modo di generare differisce da quello degli uomini comuni.
Gesù poteva dire:
"Io e il Padre siamo uno" (Giovanni 10:30);
“[…] Il Padre è in me e io in lui” (Giovanni 10:38);
"[...] Colui che mi ha visto ha visto mio Padre [...]" (Giovanni 14: 9).
È importante capire che Gesù è il Padre lui stesso (Isa. 9: 5) manifestato nella carne come Figlio; lo Spirito Eterno si è formato o avvolto in un corpo di carne nel grembo di una vergine e si è rivelato a noi come Cristo, il Messia promesso e atteso dall'inizio dei tempi. Questo tentativo carnale di analizzare la divinità ha portato molti uomini fuori strada ed è stata la fonte di molti conflitti.
In Matteo 13:41 Gesù dichiara che «il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli che sradicheranno dal suo regno tutti gli scandali e coloro che commettono iniquità». In questo passaggio, Gesù dichiara di avere i suoi angeli che manderà per strappare dal suo regno tutti gli scandali. Il Signore è quindi il re e il proprietario del regno di Dio.
Nel versetto 43 di Matteo 13, conclude dicendo: «Allora i giusti brilleranno come il sole nel Regno del loro Padre». Il che ci consente di dedurre che Gesù è egli stesso il Padre. Inoltre, il Signore non lo nascose ma, al contrario, lo dichiarò chiaramente quando Filippo gli chiese di mostrargli il Padre: «Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre e ci basta. Gesù gli disse: Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: "Mostraci il Padre"?» Gio. 14:8-9
Se Gesù non fosse il Padre o Dio Onnipotente, ciò significherebbe che ci sono due proprietari dello stesso regno. Or c'è un solo re dei re e il suo nome è Yehoshoua Mashiah [Gesù il MESSIA]. Andiamo ancora oltre: se Dio Padre è davvero il padre del Signore Gesù in senso umano (perché i Trinitari hanno un approccio carnale di Dio) ci sarebbe una grave contraddizione nelle Scritture, perché è scritto in Matteo 1:18: «Or la nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa in matrimonio a Giuseppe, ma prima che iniziassero a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.»
Sembra in questo passaggio che Maria rimase incinta dello Spirito Santo e non del Padre, il che significa che lo Spirito Santo è il padre di Gesù. Se il Padre fosse una "persona" diversa da Gesù e dallo Spirito Santo, ciò significherebbe che la persona del Padre è "cornuta" dalla persona dello Spirito Santo. Farebbe anche di Maria una cortigiana che avrebbe tradito la persona del Padre con la persona dello Spirito Santo da quando era rimasta incinta di quest'ultimo. Ovviamente, il Dio vero e santo non può comportarsi in perverso. Or, se la Bibbia menziona che Maria era incinta dello Spirito Santo, è perché il Padre è Spirito (Gv 4:24), e più precisamente lo Spirito Santo. Inoltre, lo Spirito Santo che ha reso incinta Maria è anche chiamato Spirito di Gesù (Gal. 4: 6), lo Spirito di Cristo (Ro. 8: 9; At. 16: 7), lo Spirito del Figlio di Dio (Galati 4: 4-7) o lo Spirito di Dio (1 Co. 2: 11,14; Ro. 8:14).
Sì, Dio è allo stesso tempo Padre, Figlio e Spirito Santo. E cosi come si è rivelato a Mosè sotto il nome di IO SONO, cioè Padre d'eternità, si è rivelato a noi come Yehoshoua [Gesù], il nome che è al di sopra di tutti i nomi (Fi. 2: 9-11). Gesù è il NOME di Dio, il Dio unico e Onnipotente, Creatore di tutte le cose. Gesù è il Padre manifestato nella carne e Gesù è lo Spirito Santo manifestato nella carne. In altre parole, Gesù è il nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Gesù è il Dio unico e indivisibile che venne sulla terra in un inviluppo umana (Gv. 1:14; 1 Ti. 3:16).
f) Colui che siede sul trono
Le immagini della trinità mostrano tre persone sedute sul trono celeste. Eppure, l'apostolo Giovanni, che fu portato in cielo in spirito, vide solo una persona sul trono, non tre. «Dopo queste cose, io vidi, ed ecco una porta aperta nel cielo, e la prima voce che avevo udito parlare con me come una tromba disse: Sali quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire dopo queste. E subito fui rapito in spirito; ed ecco, un trono era posto nel cielo e sul trono stava uno seduto. E colui che sedeva era nell'aspetto simile a una pietra di diaspro e di sardio; e intorno al trono c'era un arcobaleno che rassomigliava a uno smeraldo.» Apocalisse 4:1-3
Notiamo che Giovanni parla di "uno" e non di "alcuni", "colui" e non "quelli". Inoltre, specifica che colui che siede sul trono sembra una pietra di diaspro e di sarda. Chi è paragonato a una pietra nelle Scritture? La risposta è semplice, è Yehoshoua Mashiah [Gesù il MESSIA] in quanto è particolarmente confermato in Is. 28:16; Matteo 16:18; At. 4:11; 1 Co. 10: 4 e 1 Pi. 2: 4-8.
«Egli, che è lo splendore della sua gloria e l'impronta della sua essenza e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver egli stesso compiuto l'espiazione dei nostri peccati, si è posto a sedere alla destra della Maestà nell'alto dei cieli» Eb. 1:3
«Ora il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo.» Eb. 8:1-2
«egli invece, dopo aver offerto per sempre un unico sacrificio per i peccati, si è posto a sedere alla destra di Dio, aspettando ormai soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi.» Eb. 10:12-13
«tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.» Eb. 12:2
Questi quattro passaggi hanno in comune due espressioni: "seduto" che suggerisce il riposo dopo il completamento di un'opera, e "a destra" che indica un posto d'onore, di comando e di potere del governo. Ci sono altri passaggi nei Vangeli e nel Testamento di Gesù parlando di Gesù seduto alla destra di Dio: Mt. 26: 64; Mc. 16,19; Ef. 1:20; 1 Pi. 3:22; Apocalisse 3:21; 4: 2, 9; 5: 1, 13; 7:15
Quando le Scritture dicono che Gesù siede alla destra di Dio, questo non dovrebbe essere interpretato alla lettera. Perché la destra di Dio è un'espressione profetica e simbolica che significa che il Signore Gesù Cristo occupa il posto centrale del trono. In verità, in Apocalisse 5, è chiaramente stabilito che l'Agnello è al centro del trono.
Quindi possiamo dire in conclusione che Dio non è una persona, figuriamoci tre persone in una. La dottrina della Trinità è demoniaca, motivo per cui le chiese devono vomitarla e respingerla fermamente. Costituisce un'astuzia del diavolo per velare la verità biblica mentre cerca di razionalizzare il mistero della pietà con, comunque, molte aberrazioni. Or questo mistero non può essere spiegato dall'intelletto ma deve essere rivelato da Dio stesso. Lo Spirito ci insegna che Dio è Uno. Può essere sia in cielo che sulla Terra. È onnipotente, niente gli è impossibile, quindi fa quello che vuole.
Mentre era seduto sul suo trono, il Dio d'amore divenne carne e venne sulla terra per salvare l'umanità. Questo è ciò che la Bibbia ci insegna veramente. Il Gesù dei Trinitari è quindi uno dei falsi Cristi contro i quali il vero Gesù ci ha messo in guardia.
Shora KUETU, dal libro “GESÙ (il Signore è salvezza), il mistero rivelato”
https://www.tv2vie.org/books/jesus-mystere-revele/
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